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Dal box pieno di foto trovate, a turno il partecipante, rovistando (nella scatola trasformata in contenitore d’anime – inconscio collettivo) sceglie da 3 a 5 foto (ma potrebbe essere bendato e l’estrazione delle foto diventa casuale come se fossero le foto a scegliersi e scegliere).
Selezionate le foto, vengono distese sul tavolo, l’immagine rivolta verso il soffitto, il partecipante in esercizio di fotografia proiettiva ha 30 min di tempo per creare una storia (può scriverla o semplicemente tenerla a mente, saranno le immagini a raccontare).
Come procediamo? Ho immaginato lo sviluppo in due fasi: una preparatoria (1) l’altra espositiva-performativa-video (2).
1) Nella fase preparatoria il partecipante a turno racconta la storia agli altri spettatori. Ci si potrebbe fermare quì: un gioco da tavolo coinvolgente dove il dispositivo immagine condivide, aggrega, la proiezione si sviluppa, l’inconscio collettivo si manifesta, l’immagine con i fantasmi che si porta appresso si manifesta e vive generando altre immagini con il racconto.
2) Se volessimo procedere. Nella condivisione della storia generata dalle immagini scelte viene ricavato un script con il supporto dei partecipanti. La storia da orale diventa scritta, uno “script” perchè è pensato per la registrazione audio. La storia ora è su di un file.waw con la voce dell'autore. Uno sfondo nero (ce l’ho a casa) è il set dove l’autore della storia viene ripreso-video. L’autore sarà mascherato, rinneghiamo l’aura, siamo fantasmi, medium delle immagini. Maschera nera senza occhi e bocca, o maschera plague (non so come mi è venuta, ma forse è la ns memoria che vuole buttare fuori traumi).
Nella ripresa video l’autore potrà agire con il suo corpo (performance?!) per la durata della registrazione dove la sua voce fuori campo racconta la storia. Performance “muta” il corpo non ha voce ma si esprime muovendosi o stando fermo come meglio crede, potrebbe anche mimare (anche fuori tempo) la storia che la voce registrata fuoricampo racconta.
Output (in sintesi): - Video che riprende il corpo dell’autore mascherato, mentre la sua voce fuoricampo racconta la storia. (le foto originali, potrebbero essere comprese nella ripresa video, casualmente appoggiate sul pavimento con il tergo rivolto verso il soffito, capovolte) - Le fotografie scelte dall’autore che hanno generato la storia: rifotografate e stampate dimensioni 40 x 40 (cmq grandi rispetto alla dimensione originale, sono rinate).
Naturalmente è solo una bozza in brainstorming da sviluppare e stravolgere se ci piace e ne abbiamo voglia.
Edited by huncke - 21/9/2023, 14:19
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